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"Il Conte di Carmagnola" e "Adelchi" sono senza dubbio il prodotto eletto della più intelligente cultura romantica italiana e costituiscono una sfaccettatura primaria del lavoro creativo del loro autore. Al lettore moderno le due tragedie possono, forse, apparire chiuse in un'immagine tradizionale ideologicamente stereotipata, invece l'attività che Manzoni vi dedicò fu seconda solo al al ben più complesso romanzo, caratterizzata altresì da intraprendenza e da vivacità di riflessione come di polemica. Due opere, dunque, del più rigoroso e intransigente autore dell'Ottocento, alle quali (insieme e più che ai coevi "Inni sacri") egli veniva affinando quella visione della letteratura così altamente morale che resta la sua incontrovertibile lezione alla cultura non solo del suo tempo, non solo della sua nazione.