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Al numero 1043 della via Cassia, a Roma, sorge il comprensorio "le Isole", un complesso residenziale formato da due moderne palazzine: Capri e Ponza. C'è la piscina con il trampolino, il campo da tennis e la pineta. Un alto muro di cinta lo difende dal traffico convulso della strada. L'ampio ingresso con il passaggio a livello e il guardiano in divisa danno un senso di rispettabilità e agiatezza. Gli abitanti del comprensorio si preparano a festeggiare la fine dell'anno, a credere nell'anno nuovo, a scacciare le sfortune passate, a ripartire alla grande. Perché la vita è amara e questa è la notte in cui bisogna addolcirla, annegarla nello champagne, abboffarla di zampone e lenticchie. Ma durante la festa le impalcature delle buone intenzioni cominciano a vacillare. Frammentata nei singoli appartamenti, l'azione cresce lenta ma implacabile. Ognuno festeggia alla sua maniera, e poco alla volta il condominio diventa un gigantesco magnete che attrae, per caso o per necessità, una serie di vite che s'intrecciano con quelle dei condomini. Chi sono? E che vogliono? Perché si aggirano tra la festa nell'attico della vecchia contessa Scintilla Sinibaldi dell'Orto e nel seminterrato della portiera Gina Carucci? Perché lo stimato avvocato Rinaldi non è in vacanza con la sua famiglia a Cortina? Che messaggio ha trovato Giulia Giovannini sul nastro della sua segreteria telefonica? E perché ha deciso di uccidere il suo fidanzato Enzo Di Girolamo? Tutte queste domande troveranno risposta nelle dodici ore dell'azione di L'ultimo capodanno, mentre il romanzo accelera fino ad assumere un ritmo infernale. Le vite pericolosamente normali dei protagonisti e i loro desideri all'apparenza quotidiani si intrecceranno in maniera indissolubile con esiti imprevisti e mortiferi, perché dietro la nostra ingannevole normalità si nasconde una follia virulenta e assassina.