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"Leggendo questo libro si parte per una grande avventura, alla scoperta di luoghi incerti e di un popolo sconosciuto, come nei libri d'avventure d'un tempo. L'ignoto paese dei Gamuna è raccontato attraverso le annotazioni di tre viaggiatori particolari: l'avventuroso pilota argentino Augustín Bonetti, il raffinato viaggiatore d'origine levantina Victor Astafali, e una suora missionaria vietnamita, la sorella Tran. Dalle loro osservazioni emerge un modo di vivere invertito rispetto al nostro. Perché i Gamuna considerano la vita da svegli come 'la grande allucinazione del mondo'; mentre quando dormono pare che entrino in una dimensione meno ingannevole, molto più reale. È la dimensione dei moti cosmici e della grande immaginazione dei popoli, dove l'individuo non è separato dagli altri, ma appartiene a una comunità di sognatori. Si dissolve così la triste contrapposizione tra realtà e fantasia; e il narrare non serve per asserire una realtà, ma a far lavorare le nostre fantasie sulla vita e sul destino dei luoghi o dei popoli, e su 'un'altra specie d'uomini' di cui sentiamo la mancanza. Questo è un lato caratteristico della narrativa di Celati, mai rivolta alle storie personali, sempre in cerca di popolazioni di cui condividere il destino o le fantasie: come quelle incontrate nella valle del Po o in Africa, e qui nel meraviglioso paese dei Gamuna."